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Mussolini Piazza Venezia &Middot; Piazza Venezia, Riapre Lo Storico Balcone Da Dove Mussolini Arringava Le Folle - Corriere Roma

Thu, 26 Aug 2021 08:36:11 +0000
  1. Mussolini e il 10 giugno del 1940: il discorso che cambiò la storia d'Italia - la Repubblica

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Mussolini e il 10 giugno del 1940: il discorso che cambiò la storia d'Italia - la Repubblica

Guarda il video del discorso di Mussolini sull'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940. Per un approfondimento leggi Italia nella Seconda Guerra Mondiale clicca qui

Più freddo e formale l'incontro con il britannico Percy Loraine, che accoglie la dichiarazione senza batter ciglio. Un'ora dopo, il boato delle piazze pubbliche ma anche lo sconforto di molte case private. "Sono triste, molto triste. L'avventura comincia. Che Dio assista l'Italia", annota sul Diario lo stesso Ciano. Con quel discorso pronunciato in un caldo pomeriggio di giugno, Mussolini portò un popolo alla rovina. "Questa è la tragedia della storia italiana", avrebbe detto Winston Churchill alcuni mesi dopo dai microfoni di Radio Londra. "E questo è il criminale che ha tessuto queste gesta di follia e vergogna! ". Un giudizio storico che sarà difficile smentire.

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A partire dalla proclamazione di Roma Capitale, e nel corso dei successivi decenni, tutta l'area alle pendici del Campidoglio fu interessata dal nuovo assetto urbanistico che vide la demolizione dei preesistenti quartieri medievali e rinascimentali. La parte denominata Palazzetto S. Marco fu demolita per consentire la visione del Vittoriano da Via del Corso e ricostruita nell'attuale posizione su Piazza S. Marco. Fra il 1929 ed il 1943, Palazzo Venezia fu la sede del Capo del Governo e del Gran Consiglio del Fascismo: dal suo "storico balcone" Mussolini pronunciò i celebri discorsi. Si ricorda inoltre che, una parte dell'edificio ingloba la Basilica di S. Marco e che nell'angolo tra il Palazzo e il Palazzetto è collocato il busto di " Madama Lucrezia ", una delle famose statue parlanti romane. All'interno, hanno sede l'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'arte e il Museo Nazionale di Palazzo Venezia che conserva opere di varia natura ed epoca. Oltre a Palazzo Venezia, della sistemazione originaria della piazza si è conservato il Palazzo Bonaparte, dove visse, dal 1818 fino alla morte, la madre di Napoleone, Letizia Ramolino.

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Benito Mussolini proclama la fondazione dell'Impero dal balcone di piazza Venezia. E' il punto in cui il regime raggiunge il massimo consenso. Chiesa Cattolica e Monarchia sabauda hanno stretto una alleanza con il fascismo, scontentando coloro che avevano dato vita al fascismo/movimento. Il giorno precedente, Mussolini aveva ricevuto da Vittorio Emanuele III la Gran Croce dell'Ordine Militare di Savoia. Il sovrano, nell'insignire il duce della massima decorazione militare del regno, riconobbe con parole altisonanti il ruolo diretto di guida svolto da Mussolini: "Ministro delle Forze armate, preparò, condusse e vinse la più grande guerra coloniale che la storia ricordi". Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 00:18

Secondo Renzo De Felice, il maggior biografo del capo del fascismo, nel grande groviglio di spinte anche irrazionali furono essenzialmente due i motivi decisivi. La Francia ormai in ginocchio, sopraffatta dalle truppe germaniche. E la paura dei tedeschi, in lui sempre più forte. "Non possiamo tirarci indietro", disse dopo aver letto il rapporto di Alfieri sulla sua conversazione con Göring. "Dopo la Francia, potrebbe toccare a noi". Alle 16, 30 del 10 giugno, il ministro degli Esteri Galeazzo Ciano convoca a Palazzo Chigi gli ambasciatori francese e inglese. In divisa da ufficiale dell'aeronautica, consegna a entrambi la dichiarazione di guerra. "Probabilmente avete già compreso le ragioni della mia chiamata", dice andando incontro a un emozionato André Francois-Poncet. "Benché sia poco intelligente, questa volta ho capito", lo fulmina il diplomatico francese. E poi il giudizio tagliente, che sarebbe rimasto impresso nell'immaginario collettivo: "Avete atteso che noi fossimo a terra per darci un colpo di pugnale nella schiena".

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Il 10 giugno 1940, lunedì, a Rimini è una giornata calda. Fin dalle prime ore del mattino si annuncia per le strade che Benito Mussolini alle 18 parlerà agli Italiani. Tutti sanno già perché. Ecco come ricostruisce quella giornata Antonio Montanari in Riministoria: «Sui tavoli dei caffè, gira la Gazzetta dello Sport che racconta in prima pagina: "Il coscritto Fausto Coppi è il vincitore del 28° Giro d'Italia che, nel doppio segno della giovinezza e della tradizione, ha recato alle folle sportive d'Italia la testimonianza della gagliardia e della serenità della Patria in armi". Tutti i Salmi finiscono in Gloria. Il foglio sportivo è l'unica cosa rosea di quel giorno. Alle 18, Mussolini si affaccia al balcone di Palazzo Venezia a Roma, per parlare alla nazione: "Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente". La radio trasmette il discorso del duce (settecento parole), in tutte le piazze del Paese e davanti alle sedi del partito fascista. Donna Rachele è da una settimana al mare a Riccione, con i figli piccoli.

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